ui si conclude il bestiario che vi ha accompagnato e offerto numerosi lumi sulla natura del Podiense.
Ora, se desiderate, con questo fardello di chiare nozioni, ordinate e messe in stampa, potreste da soli e con cautela riprendere il giro d'esplorazione che gli autori han sopportato.Ma è comunque a malincuore e con mille angosciosi dubbi che noi vi proponiamo di riprendere in esame gli argomenti e di visitar le zone abitate dagli animali prima messi in evidenza.

    Vi abbiam detto dei pericoli, degli spaventi, degli incantesimi: quindi sempre attenzione e sempre all'erta, perchè dietro gli spigoli di un rustico, dietro il tronco di un albero solingo o dietro le canne di una fossetta, può celarsi la bestia e l'ignota sorte. Ben vi saremo grati se ci segnalerete con solerzia altri esseri stravaganti che vi torneranno alla mente dopo approfondita meditazione.

    Gli autori immaginano che nell'opera testè letta forse avrete incontrato difficoltà di lettura per ciò che riguarda il dialetto. Di fatti gli stessi non si sono attenuti ad alcuna regola grammaticale o fonetica. V'è altresì da aggiungere che la disparità di colore ritrovabile tra pagina e pagina è dovuta alla peculiare caratteristica della carta che imita (sulla stessa onda parodica del testo) quella dei secoli andati, che la storia ha reso logora ed affascinante all'impressione visiva e al tatto. Infine va sottolineato l'aspetto estemporaneo dell'opera, così come estemporanei e singolari sono stati gli "intrattenitori" anonimi ed antichi che animavano i nostri filò.

    Vanno da parte degli autori ringraziamenti ai sottonotati signori che benignamente vollero, duranti insonni notti e nebbiosi giorni, dar buoni consigli: Clines Bazolli, Amleto Mazzoni, Elia Zanini, Elisabetta Golinelli, Renzo Bisi, Franco Mantovani, Giorgio Guaita e a tutti quelli che ancor oggi pronunciano in diverse circostanze degli occulti animali i nomi, sottointendendone gli esempi.